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Sono il Prof. Nino Monardo, nato a Vazzano VV e residente a Bergamo. Ho abbracciato volentieri l'arte del traforo eseguendo molte opere, ricevendo nel contempo molte soddisfazioni. Il consiglio che posso dare, a chi non si è mai accostato a questo hobby, è di provare questa esperienza che, se pur diversa dai tanti passatempi esistenti oggi, dà una piacevole sensazione nella realizzazione di un nuovo oggetto. Le nuove tecnologie sono a volte  importanti ma un "vecchio sano archetto" può ancora rivelarsi  interessante. Vorrei invitarvi, inoltre, ad utilizzare bene il legno sfruttando le sue qualità, rispettando comunque l'ambiente, evitando di inquinarlo, di non provocare incendi che distruggono inutilmente i boschi ecc..

                                                              

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Pare che i veri abitanti del nostro pianeta non siano gli esseri umani, ma le piante. Risulta infatti che le piante  potrebbero benissimo esistere senza di noi, ma noi non potremmo esistere senza  le piante. Inoltre le piante sono gli unici esseri viventi che fanno una sintesi tra energia solare ed energia terrestre, attraverso il fogliame e le radici. Le piante sono presenti in gran parte della terra; il loro organismo è semplice e si adattano a qualunque condizione creando nuove specie e sono dappertutto.

La durezza. A nord-est dell'America meridionale cresce un albero il cui legno viene chiamato legno-ferro. Il legno più leggero è la balsa e viene usato per costruire modelli volanti. Fra questi due tipi troviamo i legni di varie durezze, dall'ebano al noce, dal pioppo al tiglio, al cedro, al cirmolo.  

Il colore. Il colore varia secondo i legni. Ci sono quelli quasi bianchi come il pioppo e legni quasi neri come l'ebano, gialli come la robinia, rossi come il mogano, bruni chiari come il noce comune.

Legni da masticare come  la liquirizia, con effetti medicinali come il rabarbaro, nocivi come il noce mansonia per le sue esalazioni, odorosi come il sandalo, cedro e ciliegio, e puzzolenti come l'obece, resinosi come il larice, con venature belle come l'ulivo, molto stabili come il pero, curvabili come il faggio e la betulla.

Il legno non assorbe il calore umano; per questa sua caratteristica, oltre che per l'aspetto sempre piacevole, viene usato per l'arredamento delle case di abitazione.  

La Betulla è un legno tenero, di colore giallastro venato, qualche volta tende al rosa; poco resistente all'umidità, si usa solo per costruzioni interne. Se ne ricavano compensati ed interni per mobili. E' il più resistente dei legni teneri,  si può lavorare al tornio ed è molto usato per il traforo.

Il faggio è un legno di essenza forte; è pesante e tende a deformarsi; si può curvare col vapore e diventa più duro e flessibile. Anche'esso molto usato per il traforo viene utilizzato pure per fare pavimenti, mobili ecc.

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Betulla

Faggio

Pero

Ebano

Ulivo

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Mogano

Frassino

Pino

Acero

Noce 

I compensati sono dei pannelli formati da un certo numero di strati sottolissimi di legno, incollati, alternativamente in senso perpendicolare rispetto alle fibre; per questo motivo non si deformano, sono più leggeri, facilmente curvabili sotto pressione e resistenti anche con spessori minimi. Sono i più importanti materiali per la realizzazione delle opere in legno con la tecnica del traforo e si possono reperire nei negozi di modellismo, di hobbistica o presso falegnamerie, in dimensioni adatte al nostro fabbisogno. I tipi di compensato si differenziano tra loro per la qualità, lo spessore e il tipo di fabbricazione. Per i nostri lavori si utilizza il compensato in fogli di betulla e faggio con spessore da 2 a 5 mm. Le fasi tipiche per la realizzazione di un progetto sono: il taglio con la sega, la foratura con il trapano, la levigatura e l'incollatura. Per ottenere un taglio preciso preferiremo seghe fini, in quanto ad ogni taglio i dentini incontrano sempre, in uno o più fogli, un senso di fibra trasversale, in qualsiasi direzione si prosegua.

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Seghetto con tavoletta Morsetto Trapano

Martello

 
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Stuccatura Carteggiatura Limatura Incollatura

Si può usare un seghetto di precisione per i tagli dritti di separazione che lavora con colpi in avanti, mentre per i tagli curvi e interni, serve un seghetto da traforo, che lavora invece per trazione, cioè con colpi all'indietro (dall'alto al basso); si sceglierà la lama, che è intercambiabile, a seconda del grado di finezza del taglio desiderato e si lavora azionando il seghetto, mentre con la sinistra si guida la tavoletta nella direzione voluta. Quando si sarà ben pratici di questi utensili si potranno acquistare anche delle apparecchiature elettriche quali una sega e un piccolo trapano.

Per lisciare la superficie del compensato ci si serve della carta vetrata che, avvolta attorno ad un blocchetto di legno, funge da supporto; ha lo scopo di eliminare quelle fibre che dovessero sporgere rendendo il piano ruvido (i numeri dietro la carta indicano il grado di finezza). Per levigare è sufficiente muovere il blocchetto avanti e indietro con una leggera pressione e prima di una seconda passata è opportuno inumidire la superficie del legno con acqua calda.

Per colorare i pezzi di legno impiegheremo, di preferenza, dei mordenti all'acqua. I colori in polvere si stemperano con acqua calda in recipienti di  vetro o   terracotta. I  mordenti hanno maggior resistenza nel tempo; essi si possono diluire o mischiare tra loro; le gradazioni ottenibili permettono qualsiasi imitazione dei tipi di legno. Una superficie non protetta assorbe leggermente l'umidità, accoglie polvere e mostra tracce di graffi; è, pertanto, consigliabile proteggerla con un trattamento idoneo. Vi si può stendere la cera d'api, ma la soluzione migliore è la vernice alla nitro che assicura una buona protezione; un forte riflesso di luce metterà bene in evidenza la struttura del legno anche non tinteggiato. La prassi è questa: innanzitutto bisogna applicare sulla superficie una mano di stucco turapori e, quando lo stucco sarà ben asciutto, si procede ad una prima levigatura; poi si stende la vernice con un tampone o un pennello, seguendo la direzione della fibra; si passa, infine, carta vetrata finissima fino a far apparire uno splendore opaco. Se necessario si possono dare due mani di vernice, facendola sempre precedere da una leggera lisciatura.

 

 

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